Informazioni sul mondo di neonati e bambini

La quercia come simbolo della famiglia

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venerdì 20 marzo 2020

Terzo mese di vita: cosa succede e come aiutare lo sviluppo psico-motorio

Nuovo video pubblicato su canale YouTube. Spero vi piaccia questa serie di video che sto realizzando sul primo anno di vita del neonato.

Una età speciale che permette di educare in maniera semplice e piacevole il bambino!!

Buona visione!!



lunedì 18 febbraio 2013

Famiglie

"In realtà, alla resa dei conti, non esiste sforzo più valido e meritevole di quello orientato a prevenire e a ridurre la sofferenza umana. Cambiamenti sociali ed economici a parte, il sistema migliore di conseguire l'obiettivo non è forse quello di offrire ai bambini un'infanzia serena? E come si può essere sicuri di realizzarlo se non dando loro comprensione e sicurezza, famiglie libere da tensioni, con possibilità di crescere e di dispiegare appieno le proprie capacità?

L'ambizione fondamentale dell'uomo contemporaneo è quella di essere ragionevolmente felice e di avere la capacità e la propensione a creare un clima favorevole per se stesso e per gli altri. In questo senso la famiglia svolge un ruolo preminente"
(Slavon, 1958)

giovedì 7 ottobre 2010

Genitori sufficientemente buoni


"Devo stare più attento. Infatti, nel descrivere con tanta facilità ciò che serve ai bambini, può sembrare che io esiga genitori simili ad angeli altruisti e che mi aspetti un mondo ideale, simile al giardinetto di una casa di periferia, in estate, con il papà che taglia l'erba, la mamma che prepara la cena domenicale e il cane che abbaia al cane del vicino aggrappandosi allo steccato.



Ai bambini piccoli, compresi i neonati, una atmosfera di perfezione stereotipata certamente non giova. Essi hanno, invece, bisogno di avere intorno esseri umani, pur con le loro inevitabili inadeguatezze.


Mi piace usare l'espressione "sufficientemente buono". Genitori sufficientemente buoni sono quelli necessari ai bambini, piccoli e grandi. "Sufficientemente buono" sta a significare voi, genitori, e me, bambino: in altre parole, nella relazione deve esserci spazio per entrambi.


Per essere coerenti, oltre che prevedibili, noi dobbiamo essere noi stessi. Se ci comportiamo così, i nostri figli riusciranno a conoscerci. Se, invece, recitiamo una parte verremo sicuramente scoperti non appena ci sorprenderanno senza trucco".
 
Da "Colloqui con i genitori", di Donald W. Winnicott

mercoledì 15 luglio 2009

L'attenzione alle emozioni dei bambini

"Dici:
è faticoso frequentare i bambini.
Hai ragione.
Aggiungi:
perché bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, scendere, piegarsi, farsi piccoli.
Ti sbagli.
Non è questo l'aspetto più faticoso.
E' piuttosto il fatto di essere costretti a elevarsi
fino all'altezza dei loro sentimenti.
Di distaccarsi, allungarsi, sollevarsi
sulle punte dei piedi.
Per non feririli."
(J. Korczak)

giovedì 9 luglio 2009

domenica 10 maggio 2009

mercoledì 4 marzo 2009

L'attaccamento madre-bambino


Troppo speso nel nostro approccio verso il neonato lo trattiamo come se fosse "nuovo di zecca". Trascuriamo il fatto che egli è in realtà il culmine di un'esperienza stupefacente durata quaranta settimane... Guardando il neonato come se fosse "saltato fuori completamente formato dal cervello di Zeus" perdiamo le opportunità che la sua storia come feto può fornirci.

T.B. Brazelton

domenica 1 febbraio 2009

La Vita

La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.
(Madre Teresa di Calcutta)




sabato 27 dicembre 2008

Un regalo per papà


Pochi giorni prina di Natale, Luigina ebbe chiaro cosa regalare al suo papà. Così, prese una scatola di scarpe e comprò della carta da regalo per rivestirla. La scatola avrebbe contenuto il suo regalo.

La famiglia di Luigina era molto povera, e quando il papà vide che Luigina stava usando la carta da regalo per foderare una scatola di scarpe, si arrabbiò molto: "Ma come, usi tutta quella carta per foderare una scatola?!?" - tuonò con un grosso vocione - "Lo sai che non abbiamo soldi!".
Luigina, nonostante tutto, prese la scatola e la carta e continuò nella sua impresa.

Arrivò il giorno di Natale, e Luigina tutta orgogliosa diede la scatola al suo papà, cha alla sua vista fece una smorfia poco comprensibile, ma non certo molto contenta.
Il papà prese la scatola rivestita con una bellissima carta da regalo e la aprì. Cosa vide? Niente. La scatola era vuota.
Preso da una grande ira, gridò: "Luigina, hai sprecato tutta questa costosa carta da regalo per foderare una scatola di scarpe, e per di più è vuota!!!!"
Luigina rispose: "Ma papà, la scatola non è vuota, contiene 1000 baci per te!".

Da quel giorno, il papà di Luigina tenne la scatola rivestita sulla sua scrivania dell'ufficio, ed anche se i colleghi vedevano la scatola e pensavano che era vuota, lui sapeva che conteneva i 1000 baci che Luigina gli aveva regalato.

giovedì 2 ottobre 2008

Cari nonni...

Tanti auguri a tutti i nonni del Mondo,
a quelli in Terra e a quelli in Cielo,
a quelli buoni e a quelli meno buoni,
a quelli sani e a quelli malati,
a quelli simpatici e a quelli non simpatici.
Tanti tanti auguri ai miei nonni,
che porterò sempre nel mio cuore.
Cari nonni, vi voglio bene!
(nipote)

domenica 13 luglio 2008

Il biberon di marzapane


Nella favola di Hansel e Gretel, la casa di marzapane, ideata da una strega malvagia, è una trappola per i bambini che attirati dalla golosità cominciano a mangiarla, ignari del fatto che andranno così incontro alla morte.

Da adulti sappiamo che la favola di Hansel e Gretel deriva dalla fantasia dei fratelli Grimm, che ha dei significati simbolici che aiuano i bambini nel difficile processo di crescita e accettazione delle difficoltà, che, comunque sia, i due fratellini si salvano.

Oggi, al posto della casa di marzapane, abbiamo i biberon di marzapane, ma non solo, abbiamo anche le incubatrici di marzapane e gli aerosol di marzapane.

E purtroppo non si tratta di fantasia, ma di realtà.

Gli incriminati, dalle varie ricerche, sono i biberon, costruiti con un componente chiamato Bisfenolo A, un policarbonato, sostanza chimica utilizzata nella costruzione di plastica e resina.

Il bisfenolo ha un larghissimo impiego nella produzione di:

- oggetti per la nutrizione (bicchieri, stoviglie, contenitori per gli alimenti);
- materiali per l'ambito della medicina (lenti per gli occhiali, dialisi, cardiochirurgia);
- materiali per la prima infanzia (biberon, bicchieri di plastica per bambini, aerosol, incubatrici).

L'insidia del bisfenolo A è identica a quella della casa di marzapane: si rischia la vita!

Ricerche di anni e anni fa avevano portato alla luce che piccole particelle del composto chimico, si staccavano, finendo nel cibo o nella bevanda che si stava ingerendo.

Dopo un primo allarmismo, i ricercatori, tramite i media, dichiarano che la quantità di particelle rilasciate nel cibo o nelle bevande era talmente bassa che non procurava nessun danno.

Danni, badate bene, che andrebbero ad interessare il sistema ormonale e neurologico, procurando problemi di salute permanenti.

Proprio così, il bisfenolo A, oltre che essere accusato di procurare il tumore al seno e alla prostata, andrebbe a interferire con il sistema endocrino procurando effetti negativi sul tessuto cerebrale non solo del bambino, ma anche del feto.
Le ultime ricerche dimostrano la tossicità del prodotto anche a dosi molto basse.
Il problema della veridicità o meno di queste ricerche è ciclico, come sempre del resto ogni volta che si vanno a toccare degli ingranaggi che muovono enormi correnti di denaro.

Le ricerche sulla tossicità o meno del bisfenolo A esistono dal 1928 e sono continuate fino ai nostri giorni creando una volta allarmismo e l'altra tranquillità in tutto il Mondo.

In Italia, come nostra mentalità detta, l'allarmismo non scatta mai. L' Ufficio Stampa dell'Istituto Superiore di Sanità in un comunicato del febbraio del 2008 fa sapere che: "In base alle conoscenze attuali, non ci sono motivi scientifici che precludono l’uso di biberon in plastica. Le stime effettuate dall’EFSA hanno mostrato che l’esposizione della popolazione europea a bisfenolo A attraverso la dieta anche in neonati allattati esclusivamente con biberon in plastica è notevolmente inferiore al valore di assunzione giornaliera tollerabile."

Il 21 aprile del 2008 in Canada si mette al bando la vendita e l'importazione di biberon in policarbonato in base ad uno studio statunitense (del National Toxicology Program, se non sbaglio del 2007) sulla presunta pericolosità per gli animali del bisfenolo A (Bpa) contenuto in questo polimero. Non è escluso che il provvedimento possa estendersi successivamente ad altri contenitori per alimenti liquidi realizzati con lo stesso materiale.

L'allarme era già stato dato nel 2005, in seguito ad uno studio della Yale University condotto da Neil J. MacLusky.

Ad essere contaminati sono il cibo e l'acqua, i bisogni primari per la vita dell'uomo. e la contaminazione pare vada a ledere le radici dell'umanità: i feti, i neonati e i bambini, ma mentre Hansel e Gretel alla fine riescono a salvarsi, sarà più difficile per i nostri bambini.

Le notizie le ho prese dai seguenti articoli:

domenica 4 maggio 2008

La quercia come simbolo della famiglia


Fin dai tempi più remoti, la quercia fu considerata albero sacro e oracolare. Il suo culto risale alla preistoria delle civiltà romana, greca e celtica. Considerata dai Celti la regina della foresta, gli aggettivi con cui la descrivevano erano forte e perfetta, grazie ai suoi imponenti rami, e salda per possedere della radici ancor più grandi. Era il simbolo della fertilità dei mesi solari, ma soprattutto simboleggiava la salda protezione, la forza primordiale e l'abilità di sopravviviere anche nei periodi più difficili.

Spesso viene raffigurata come "l'arbero della vita". E' un albero che può vivere molto a lungo; alcuni esemplari hanno superato i 1000 anni di vita.
La quercia è un albero che ha in sè il senso della completezza e dell'eternità, poiché sulla sua chioma nascono i fiori di entrambi i sessi.

Portando con sè il seme maschile (il padre) e il seme femminile (la madre), possiede il dono di procreare un terzo (il figlio) che lei stessa è.

Ne consegue che il numero 3 le appartiene.

Tra i rami, sempre secondo i Celti, dimoravano gli dei del cielo, e proprio per questo, le navi, le porte di casa e gli scudi dovevano essere fatti con il legno della quercia.

Le rappresentazioni che la quercia assume nella tradizione europea sono molto numerose.
A causa delle sue grandi proporzioni è sempre stata considerata un albero cosmologico e antropologico per eccellenza, oltre che essere considerata come "albero della saggezza". Zeus l'aveva adottata come albero prediletto ed infatti la quercia rappresenta il Sole ma anche il cielo scuro e nuvoloso, il posto naturale del dio della folgore e del fulmine. I primi Greci chiamavano le querce "pròterai matéres", le "prime madri". Non stupisce quindi che le querce abbiano preceduto gli uomini, i padri degli uomini, cioè gli dèi, ed anche le api, che simboleggiano l'anima immortale e che abitano i tronchi scavati delle querce.

Fu nel tronco spaccato di una quercia che i Dioscuri ellenici si nascosero dai loro nemici, ovvero nel "grembo della madre".

Si dice che la quercia fu il primo albero che spuntò sulla terra e non fornì solo il miele, ma anche la ghianda (da cui il nome di balanofagi dato ai primi uomini).

Secondo le credenze italiane, ceche, germaniche, serbe ecc. è un ciocco di quercia che, la vigilia di Natale bisogna far ardere sul fuoco, poiché essa è simbolo di rinascita, di avvento, di luce che torna dopo il buio.

In nessun paese del mondo, però, si può pensare di trovare il culto della quercia così diffuso come nella Gallia dei Druidi, dove le querce hanno fatto, per moltissimo tempo, le veci delle case, quando anche il dio Teute stesso veniva rappresentato sotto l'aspetto di una quercia. Il culto della quercia, per un Druido, era analogo al culto della propria casa, del suo tempio, e del proprio paese.

Tutte le immagini della quercia descritte possono essere applicate anche alla famiglia, o comunque al concetto di famiglia che più mi piace. Tema di questo nuovo blog.

L'Albero della Vita


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