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domenica 1 marzo 2009

Quando gli interessi economici superano l'insuperabile: la salute dei bambini



Latte in polvere contaminato:condannate Nestlè e Tetrapack

ROMA (1° marzo) - Inchiostri nella fabbricazione di imballaggi, nelle confezioni in TetraPak a stampa off-set di latte per bambini: prima sentenza di condanna in Italia per la multinazionale del latte Nestlè e delle multinazionali di confezionamento TetraPack.

Il caso.
La sentenza ha riguardato il noto caso del latte prodotto dalla Nestlè Italiana S.p.a. in TetraPack, Nidina1 e Nidina 2 e successivamente Mio sequestrato il 22 novembre 2005, dal Corpo Forestale dello Stato, in esecuzione dell'ordinanza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno, in circa 30 milioni di litri di latte per bambini della Nestlè: «Mio», «Mio Cereali», «Nidina 2», con scadenza settembre 2006, «Nidina 1», quest'ultimo con scadenza maggio 2006, venduti nei supermercati, negozi e farmacie. Il sequestro precauzionale era stato disposto a seguito dei risultati delle analisi effettuate dall'Arpa - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Marche, successivamente ad un primo sequestro di due milioni di litri di latte, riguardante solamente la qualità «Mio» e «Nidina 2», avvenuto il 9 novembre 2006.

La sentenza.
Il giudice di pace di Giarre (Catania) ha stabilito che «la commercializzazione del “prodotto inquinato” comporta una responsabilità di natura contrattuale ed extracontrattuale in quanto si profila non solo una ipotesi di inadempimento contrattuale ma anche una ipotesi di responsabilità per il danno alla salute che la commercializzazione comporta».
Ed ancora, continua il giudice: «Nello specifico gli attori hanno fornito prova idonea che a seguito dell'acquisto del latte Nestlè e della somministrazione dello stesso alle proprie figlie, subirono un danno di natura psicologica determinato dal turbamento e dalla preoccupazione che la prole possa essere contaminata a causa della sostanza “inquinante”.
Nello specifico il giudice ha condannato la Nestlè Italiana sp.a., la Tetra Pack International S.A. e la Tetra Pack Hispania S.A., in solido tra loro, al pagamento a favore dei genitori delle piccole che avevano utilizzato il prodotto alimentare adulterato sia del danno patrimoniale che del danno non patrimoniale nonchè al pagamento delle spese legali. Soddisfatto il Codacons.
«La vittoria del Codacons in Sicilia contro la Nestlè e le TetraPack- spiega il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi- essendo la prima in Italia servirà a fare giurisprudenza in una controversia che appariva ai più persa in partenza proprio per la notevole differenza di forze in campo».

(Fonte)

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ritorna il caso “latte contaminato”. Ho sentito dire che è possibile fare ricorso per avere un risarcimento per il danno “psicologico” causato dall'eventuale somministrazione del latte inquinato ai propri figli. Mi è capitato di leggere questo articolo: http://www.carlorienzi.it/?p=60
Mi sapreste dare altre info sulla questione?

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