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giovedì 19 giugno 2008

Fare la pipì mentre si dorme: l'enuresi notturna

Alla nascita il neonato è dotato di una serie di riflessi che lo aiutano nella sopravvivenza, come ad esempio il riflesso della suzione che si evidenzia con quelle "smorfiette" delle labbra quando cerca il capezzolo.

Un altro riflesso agisce quando la vescica è piena, svuotandola.

Con la crescita e il conseguente sviluppo i riflessi lasciano il posto agli "apprendimenti", ciòè il comportamento riflesso, ad esempio della suzione, scatenato anche dal semplice toccare il lato della bocca del neonato, scompare per lasciare il posto ad un comportamento più cosciente e controllato.

Anche con il controllo degli sfinteri succede la stessa cosa.
Arriva infatti un'età in cui i gentori decidono che è arrivato il momento di insegnare al proprio figlio l'uso del vasino. Ed è così che, su rischiesta della società incarnata nei genitori, il bambino comincia a mettere in atto tutte quelle strategie che gli permetteranno, un giorno, di non bagnarsi più. Prima imparerà il controllo degli sfinteri di giorno e poi lo trasferirà anche alla notte.

Anche per gli animali funziona allo stesso modo. Ad esempio, i gattini appena nati non sanno andare al bagno e, facendo al contrario di noi esseri umani, trattengono tutto. E' la mamma gatta che leccandoli di continuo stimola la fuoriuscita di pipì e cacca. Appena più grandi anche loro apprenderanno il comportamento adeguato osservando la loro mamma gatta.

A volte, purtroppo, il "comportamento adeguato" non viene raggiunto, oppure viene raggiunto e poi dimenticato anche in età più avanzate.
In questi casi si parla di enuresi.

Molti medici valutano, secondo me, un po' superficialmente questa difficoltà, dando ai genitori dei consigli generici, dicendo che poi tutto si sistemerà con il tempo o consigliando l'uso di un farmaco, che nella maggior parte dei casi, risolve il problema solo durante il trattamento e appena finita la cura, l'enuresi ricompare.

Ma, per un bambino di 6-7 anni fare la pipì a letto, o peggio ancora di giorno, non è proprio una cosa divertente: può essere preso in giro, schernito, punito, fatto vergognare, con l'automatica conseguenza di un abbassamento dell'autostima, della sicurezza in se stesso, di comportamenti di chiusura sociale e relazionale.
Troppo spesso queste conseguenze vengono trascurate, con il rischio di crescere un bambino che un domani sarà adulto insicuro di se stesso.

Ultimamente è stata fatta una riunione mondiale in cui esperti del settore hanno cercato delle soluzioni comuni per fare in modo che il mancato controllo degli sfinteri non venga preso troppo sottogamba e l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha elaborato un decalogo in proposito:

1. parlare dell’incontinenza, senza vergogna, con il tuo dottore e i tuoi familiari
2. sapere che è frequente (di giorno o notte): almeno 2 in una classe scolastica
3. tenere presente che l’enuresi di notte è uno dei più pesanti fardelli per un bambino
4. affrontare l’enuresi di notte solo dopo aver risolto eventuali problemi di giorno
5. indagare la stitichezza: è molto spesso associata ma i genitori non lo sanno
6. spiegare bene cosa succede nella vescica (le contrazioni vescicali sono causa di urgenza)
7. essere tolleranti (i genitori) e mai punitivi
8. far bere per tutto il giorno, non solo la sera
9. far svuotare vescica e intestino in relax e con postura corretta
10. incoraggiare il bambino e non farlo sentire solo.

Inoltre, è molto utile sapere che esistono dei "toilette training", sia per bambini normali che per bambini con difficoltà (come i disturbi generalizzati dello sviluppo) che tramite un prognamma strutturato di apprendimento hanno un successo molto alto nella risoluzione di questo problema.

6 commenti:

ROSA E OLIVIER ha detto...

Nell mezzo del cammin di nostra vita...!?...passavo per un saluto!

Paola Romitelli ha detto...

Grazie. Saluto ricambiato :)

Anonimo ha detto...

Ciao!!
Grazie di aver lasciato un commento sul mio blog animalista e dei complimenti.
Anch'io sto studiando per diventare psicologa dello sviluppo.. sono al 3° anno. Davvero utile e bello il tuo blog, complimenti davvero!!!
A presto
Alessandra

Paola Romitelli ha detto...

Nell'altro blog ho anche un tuo bannerino :)
Allora in bocca al lupo per i tuoi studi!

Anonimo ha detto...

Ma che blog interessante! Penso ad una mamma di un bimbo piccolo, ansiosa e preoccupata, che trova nel tuo blog un sostegno e un aiuto.
Complimenti :)

Paola Romitelli ha detto...

Ancora è un blòog neonato, ma piano piano crescerà.
Grazie red fox :)

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