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mercoledì 7 marzo 2018

Cos'ha mio figlio? Individuare precocemente alcune forme di autismo

Quasi tutti i genitori che hanno un figlio autistico, riportano che avevano fin dall’inizio “la sensazione che qualcosa non andasse bene”. Fino poi ad arrivare all’età di 4, 5 a volte anche 7 anni del bambino e di ricevere una diagnosi che rientra nello spettro autistico, dopo aver girato e rimbalzato tra ospedali, studi medici vari, e siti internet.

Ormai si parla di “spettro autistico” proprio perché le forme di espressione dell’autismo sono molto eterogenee tra loro, e non sempre gli specialisti riescono ad arrivare velocemente ad una diagnosi certa, soprattutto se il bambino è ancora troppo piccolo. In Italia poi si soffre ancora molto di modalità diagnostiche ed etichette diagnostiche ormai superate che, invece di aiutare, confondono ulteriormente i genitori.

Da diversi anni ormai vengo a conoscenza di genitori che riportano alcune osservazioni sul proprio figlio che sfuggono in qualche modo ad una diagnosi precoce (fondamentale per un intervento efficace) ma che sono predittivi di forme di autismo, diagnosticate più tardi nell’età. A seguire alcuni dei comportamenti osservati dai genitori. Tali comportamenti possono essere presenti tutti o una parte di essi:

  •  Ritardo o anomalie nello sviluppo motorio. Ad esempio, il bambino comincia a camminare in ritardo di più di sei mesi dall’età adatta (intorno ai 12 mesi), oppure cammina con un equilibrio precario anche a 24 mesi, oppure camminando sbatte spesso, è goffo. Cammina sulle punnte.
  • Anomalie e ritardo nello sviluppo del linguaggio. Ad esempio, comincia a parlare precocemente senza commettere errori di pronuncia (tipici dei bambini) e usando un vocabolario forbito, oppure intorno ai tre anni non si è ancora sviluppato il linguaggio che risulta assente o molto povero di vocaboli.
  • Altre anomalie nel linguaggio. Ad esempio, parla in terza o seconda persona invece che in prima, ripete le domande a lui poste piuttosto che rispondere, parla per frasi fatte sentite da adulti o genitori, ripetere di continuo la stessa parola o la stessa frase.
  • Problemi di comportamento a scuola. Ad esempio, risulta essere molto timido, non gioca con i compagnetti, tende a stare con le insegnanti e ad imitarle.
  • Anomalie nel gioco solitario. Ad esempio, non gioca con i consueti giochi da bambino prediligendo giocare con oggetti tipo mollette, pentole, elettrodomestici, può mettere in fila oggetti (facendo file infinite). Collezionare in modo ossessivo oggetti (come dinosauri, macchinine, penne). Potrebbe avere la passione per gli atlanti, il meteo.
  • Anomali negli apprendimenti. Ad esempio, potrebbe già a due anni aver imparato a leggere da solo i numeri e/o le lettere, o anche parole intere.
  • Anomalie nel tipo di memoria. Ad esempio, potrebbe ricordarsi a memoria tutte le strade e, in maniera ossessiva vuole che si percorra sempre la stessa strada per andare nello stesso posto.
  • Anomalie nel comportamento. Ad esempio, potrebbe avere degli scatti di ira molto violenti e che durano molto e che a volte sembrano inspiegabili, potrebbe fiutarsi di entrare in un negozio specifico senza motivo apparente, potrebbe essere attirato o, al contrario, aver paura di alcuni tipi di rumore (frullatore, aspirapolvere, camion della spazzatura), potrebbe essere attirato da alcuni odori, avere invece delle restrizioni alimentari molto severe, potrebbero dargli fastidio in modo eccessivo alcune luci.


Nel caso in cui il bambino abbia presente nei suoi comportamenti alcuni di quelli elencati qui sopra, sarebbe opportuno contattare uno specialista nel settore. E’ un passo duro, difficile, enorme… ma la diagnosi precoce è davvero uno dei fattori più importanti per uno sviluppo più armonioso possibile del bambino.

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