Parto africano. Per un parto a contatto con la natura
Oggi parliamo di un modo per pan partorire a contatto con la natura. Un ginecologo di Napoli lo chiama "Parto Africano" poiché richiama il modo di partorire delle donne che vivono nei villaggi africani. Chi ha avuto l'esperienza di partorire con lui si è trovata benissimo grazie alla possibilità di poter sperimentare delle posizioni diverse dalla classica sdraiata sulla schiena che hanno favorito l'espulsione del neonato.
L'idea si sta diffondendo sempre più, tanto che in America hanno lanciato un nuovo reality dal nome "Born in The Wild", idea avuta da una mamma che ha postato il filmino del suo parto avvenuto sulle rive di un fiume.
Negli ultimi tempi sempre più mamme scelgono di partorire in luoghi diversi dall'ospedale, come il parto domiciliare, momento in cui l'ostetrica, e il ginecologo disponibile, si recano a casa della partoriente e la aiutano a partorire. Oppure il parto in acqua, che anche se praticato in strutture ospedaliere o in delle cliniche assomiglia poco ad una sala parto. Adesso si è aggiunto il parto africano*!!
Dimostrazioni che è tanta la voglia di tornare ad un parto naturale.
I pro sono tanti, ma il più importante è che la donna può assumere le posizioni che vuole facilitando così l'espulsione del feto. Questo procura meno dolore ed un parto più veloce. Del resto la posizione in cui la partoriente è sdraiata supina sul letto facilita solo il medico.
*Curiosità: attualmente anche in Africa si tende a far partorire le donne in strutture sanitarie dove vengono fatte mettere nella classica posizione. Purtroppo, solo le donne che vivono nei villaggi riescono ancora a partorire in modo naturale. Sembra che chi deve stare più comodo sia sempre chi assiste piuttosto che l'assistito.
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